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N. 5 maggio 2009
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Vergine
Maria di Tindari
![]() di EMANUELE DI SANTO «Clinica dello spirito» Punto di riferimento formativo e culturale
della Diocesi di Patti, il Santuario fu visitato anche da Giovanni Paolo
II (12.6.1988).
Realizzata da un tronco di pregiato cedro del Libano, la sacra immagine raffigura la Vergine Théotokos che regge sulle sue ginocchia il Cristo, figlio di Dio e sommo sacerdote (come mostrano gli abiti liturgici che indossa) e lo indica come l’unico Salvatore da accogliere. Dal perfetto equilibrio dei canoni estetici dell’arte orientale con i contenuti della teologia bizantina, deriva il fascino di questa Madonna nera, come il popolo ama chiamarla. Ogni anno circa un milione di persone raggiunge il colle di Tindari. Vi trovano il nuovo Santuario, costruito in un ventennio a partire dal 1954, per volontà del vescovo di Patti mons. Giuseppe Pullano, con il contributo dei fedeli da tutto il mondo. Significativamente collocato dinanzi all’antico Santuario della fine del Cinquecento ad indicare la continuità di una devozione millenaria, il nuovo Tempio, con la sua architettura di impianto basilicale e con la ricchezza delle sue decorazioni musive, intende esporre visivamente i contenuti centrali della fede cristiana, offrendo una catechesi incentrata sulla Vergine Madre. Nel Santuario si avverte la dolce e consolante presenza di Maria, che fa appello alla fede semplice e genuina di un popolo che cerca e invoca la Madre di Dio nelle più svariate occasioni. Particolarmente toccante è assistere all’arrivo dei moltissimi pellegrini che, rinnovando tradizioni ormai secolari, giungono a piedi da località distanti anche centinaia di chilometri. La mattina del 12 giugno 1988 anche Giovanni Paolo II, pellegrino fra i pellegrini, ha voluto visitare Tindari.
Il Santuario, autentica «clinica dello spirito» (Paolo VI), offre a tutti la possibilità di riconciliarsi con Dio. Numerose sono inoltre le iniziative di formazione che mirano ad offrire un percorso di crescita culturale e spirituale ai devoti della Madonna. Tra le opere legate alla carità del Santuario va menzionata la Casa per la vita, sorta con la finalità di promuovere e difendere il valore inalienabile della vita umana secondo i princìpî cristiani. Al servizio del Santuario e dei pellegrini è dedito il clero diocesano, con una significativa presenza di sacerdoti anziani a riposo, e una comunità di religiose, le Sorelle Speranzine della Madonna del Tindari. Emanuele Di Santo |
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