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N. 5 maggio 2009
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Nella
famiglia paolina - Don
Alberione e Maria
«Fu strumento
provvidenziale» «Ecco, i nostri tempi sono i tempi della
Regina degli apostoli. Ella ci insegna come vivere e come donare Gesù
Cristo Maestro, Via, Verità e Vita del mondo». Il Magistero della Chiesa da sempre ha promosso il culto e la devozione della Vergine santissima onorandola e invocandola come Regina degli apostoli e di ogni apostolato. Alcune affermazioni attinte dal Magistero degli ultimi Papi.
Pio XI Questo Papa ha vissuto e promosso con intensità il culto e la devozione a Maria madre, maestra e regina degli apostoli. Il beato Timoteo Giaccardo conclude il suo libro La Regina degli Apostoli con un brano del discorso che Pio XI rivolse ai giovani delle congregazioni mariane di Roma: «...il pensiero, il ricordo di Maria, madre e regina, sovrana del cielo e della terra, degli uomini e degli angeli, bontà suprema che è misericordia per tutte le miserie nostre, deve essere il più efficace richiamo per le anime che militano sotto le divise di lei (...). Tutti devono ricorrere a lei con cuore pieno di affetto e di filiale fiducia. E Maria darà a tutti le migliori ispirazioni nelle varie direzioni di apostolato al quale ciascuno è chiamato per la salute delle anime, per sempre più dilatare il Regno di Cristo. Maria è la Regina degli apostoli!».
Pio XI, tra l’altro, ha affidato al patrocinio della Vergine Madre e Regina degli apostoli alcune grandi opere ecclesiali: il Catechismo dei piccoli e degli adulti; le missioni cattoliche tra i popoli infedeli; le iniziative per l’unione delle Chiese; l’Azione cattolica; il Congresso eucaristico internazionale (1928), celebrato in Australia sul tema: Maria e l’Eucaristia. Pio XII Questo Papa nel suo lungo pontificato invoca spesso il patrocinio di Maria regina degli apostoli e a lei in modo particolare affida: a) la promozione degli studi biblici, con l’enciclica Divino afflante Spiritu (1943); le missioni cattoliche, con l’enciclica Evangelii praecones (1951) e con l’enciclica Fidei donum (1957); la formazione dei nuovi sacerdoti in vista dei nuovi apostolati con la costituzione apostolica Sedes Sapientiae (1956).
Ispirate sono le sue riflessioni sulla vocazione e missione della Vergine Maria: «La Vergine SS.ma fu lo strumento provvidenziale, scelto dai disegni del Padre celeste, per dare e presentare al mondo il suo incomparabile Figlio; perché fosse la Madre e la Regina degli apostoli che dovevano propagare la sua dottrina in tutto il mondo» (cf Maria, Regina degli Apostoli, in Vita Pastorale, aprile 1947, p. 39). Giovanni XXIII Il 23 gennaio 1959 Giovanni XXIII ha indulgenziato una preghiera per la Chiesa del silenzio. In essa tra l’altro è detto: «O Gesù Figlio di Dio, rimira con sguardo di misericordia le affliggenti condizioni cui soggiace la Tua mistica Sposa in alcune parti del mondo cattolico, ma ora particolarmente nella grande nazione cinese. O Principe della pace, fa’ che i vescovi e i sacerdoti, i religiosi e i laici, siano ovunque e sempre "solleciti di conservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace" (Ef 4,3).
Rivolgi infine, o Redentore nostro, uno sguardo di gradimento ai meriti e alle preghiere della tua e nostra Madre, augusta regina delle missioni e della Chiesa universale; ai sudori, ai sacrifici e al sangue di innumerevoli araldi della fede, che ovunque ti resero e ti rendono tuttora eroica testimonianza; dona alla Cina e al mondo intero la tua pace» (L’Osservatore Romano, 25 gennaio 1959, p. 1). Il medesimo pensiero conclude la lettera enciclica Princeps Pastorum del 28 novembre 1959: «Invocando con tutta l’anima sulle missioni cattoliche la valida assistenza dei loro Santi Patroni e Santi Martiri e in modo specialissimo l’intercessione di Maria SS.ma, madre amorosa di tutti noi e regina delle missioni..., [chiedo che] in tutti accenda e moltiplichi lo zelo missionario» (cf L’Osservatore Romano, 29 novembre 1959, p. 5). È ovvio che il titolo di Madre e Regina delle missioni, attribuito a Maria, è una dimensione del titolo di Madre e Regina degli apostoli.
Concilio vaticano II I Padri conciliari descrivono la vocazione e la missione di Maria nell’economia della salvezza ricorrendo con frequenza ai verbi: accolse, concepì, generò, portò, donò, presentò, educò, cercò, indicò, offerse..., Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, che assunse l’umana carne in lei. Sono gli stessi verbi che sostanziano la vasta catechesi mariana di don Alberione quando propone la devozione a Maria, madre, maestra e regina degli apostoli. La Chiesa del Vaticano II, fattasi ancor più cosciente che «dare Gesù al mondo» è la missione di Maria e della Chiesa, a chi è chiamato – per il Battesimo o la consacrazione apostolica – a dare Gesù Cristo al mondo indica Maria regina degli apostoli come il modello, l’ispiratrice, la protettrice di tutti gli apostoli e di ogni apostolato. La Chiesa, nella sua massima espressione ed autorità, conferma così la validità dell’intuizione storica di don Alberione: «I nostri tempi sono i tempi di Maria regina degli apostoli. Ella ci insegna come vivere e come donare Gesù Cristo Maestro, Via, Verità e Vita del mondo».
Il Concilio vaticano II ha proposto, direttamente ed indirettamente, Maria regina degli apostoli come il modello perfetto di ogni credente, nel compimento della comune missione di testimone ed apostolo nell’opera di evangelizzazione. Paolo VI Durante il suo lungo pontificato, in sintonia con il pensiero del Concilio, Paolo VI ha promosso il culto e la devozione a Maria madre, maestra e regina.
Negli ultimi numeri dell’esortazione apostolica Signum magnum (13 maggio 1967), Paolo VI scrive: «Possa il Cuore immacolato di Maria risplendere dinanzi allo sguardo di tutti i cristiani quale modello di perfetto amore verso Dio e verso il prossimo; li induca esso alla frequenza dei Santi Sacramenti (n. 25). Ci conforta la certezza che l’inclita Regina del cielo e Madre nostra dolcissima mai cesserà di assistere tutti i singoli suoi figli e mai ritrarrà dall’intera Chiesa di Cristo il suo celeste patrocinio (n. 27)».
Giovanni Perego, ssp |
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